l'Antipatico

lunedì 15 maggio 2017

l'untore del terzo millennio

Quale pena meriterebbe un uomo (o per meglio dire, un animale) trentaduenne sieropositivo che, coscientemente, infetta una sessantina di donne con le quali, in 10 anni, ha intrattenuto rapporti sessuali non protetti? Qui è meglio che io non esprima il mio giudizio, sarei veramente uno con la mano pesante perché un reato bestiale, come quello commesso da Valentino Talluto, provoca una rabbia talmente indefinibile che se lo avessi tra le mani mi toccherebbe emulare Lorena Bobbit. Leggere i vari articoli dedicati alla sua squallida vicenda (http://www.ilgazzettino.it/italia/cronaca_nera/valentino_talluto_untore_hiv-2360573.html) e anche (http://27esimaora.corriere.it/17_maggio_15/valentino-contagiate-hiv-roma-storie-racconti-ragazze-0d118cd0-3949-11e7-8def-9f1d8d7aa055.shtml)determina un ribrezzo senza fine. Non ci si capacita come la mente malata di uno che, dalla faccia, sembrerebbe più una fotocopia sbiadita di Fantozzi che un latin lover con l'aspirazione di diventare il Rocco Siffredi di Acilia, possa trattare le donne come carne da macello, ignorando e calpestando l'altrui diritto alla vita e alla salute con l'infame progetto di infettarne quanto più possibile, in una spasmodica e vomitevole ricerca di rivalsa sulla propria infima vita di sieropositivo. Neanche l'ergastolo potrà ridare la dignità e la voglia di continuare a vivere alle donne infettate dal mostro di Acilia!

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