l'Antipatico

giovedì 14 febbraio 2013

Michele Serra for president

Per chi, come il sottoscritto, si dichiara lettore fedele del quotidiano La Repubblica sin dal suo primo numero (14 gennaio 1976), l'essere estimatore di un giornalista e scrittore come MICHELE SERRA è una specie di atto dovuto, visto e considerato che il grande umorista romano scrive ormai da vent'anni sul giornale fondato da Eugenio Scalfari. Leggere ogni giorno le poche righe satiriche e corrosive de L'Amaca è una sorta di allenamento gioioso e intelligente per la mia mente e per lo spirito tutto, collaborando così ad un discreto inizio di giornata. Ma quando leggo l'ultimo pezzo scritto da Serra per L'Espresso, beh allora posso dire di trovarmi nel paradiso della satira e dell'ironia elevate all'ennesima potenza. A beneficio di coloro che si fossero persi questa chicca editoriale, ripropongo integralmente il pezzo, pregando i miei lettori di non sbellicarsi troppo durante e dopo la lettura. Non vorrei che i muscoli interni dello stomaco potessero risultare troppo sollecitati. Buona lettura.
Il titolo dell'articolo di Michele Serra è "Via l'IVA, basterà una stretta di mano".
La promessa di rimborsare l'Imu non è stata che l'ouverture della esplosiva strategia elettorale di Berlusconi. Queste le altre mosse di qui al giorno del voto.
17 febbraio -  Annuncia che abolirà anche l'Iva, sostituendola con una stretta di mano a suggello di ogni transazione economica. Il conseguente buco di trecentoventimila miliardi verrà ripianato con l'invasione della Svizzera. Sul fronte calcistico, dopo Balotelli compra anche Cristiano Ronaldo grazie a un'abile mossa finanziaria: lo fa pagare a Moratti facendogli credere che il giocatore, in partenza per Milano, sia diretto all'Inter. Partecipa alle celebrazioni della presa di Addis Abeba con il fez in testa cantando "Faccetta nera" e alle successive polemiche risponde, indignato, di essere sempre stato un liberale. 
18 febbraio - Sorpresa per gli italiani al bar: stamattina il caffè è già pagato da Berlusconi, per le signore c'è anche una bella brioche. I sondaggisti chiedono agli italiani quanti di loro sono disposti a votare Berlusconi in cambio di un caffè gratis, gli italiani rispondono che la domanda è mal posta, perchè c'è anche la brioche. Annuncia l'abolizione dell'Ilu, una imposta ancora inesistente che verrà istituita dal suo governo solo per poter essere abolita pochi minuti dopo. Si fa fotografare su "Chi" con una nipotina in braccio, la copertina "Nonno Silvio" sottolinea la nuova immagine di quiete familiare. La cubista Jessica Smart rivela al "Fatto quotidiano" di avere interpretato la parte della nipotina in cambio di un posto da consigliere regionale.
19 febbraio - "Pagherò le esequie a tutti gli italiani": è il clamoroso annuncio con il quale Berlusconi inaugura la giornata. Alcuni anziani abbonati del "Giornale" muoiono il giorno stesso in segno di gratitudine. Compera anche Messi, grazie all'intermediazione finanziaria di Dell'Utri che ha convinto il giocatore del Barcellona spedendogli uno scarpino da calciatore identico al suo, ma contenente un piede mozzo. Ora il Milan ha un attacco davvero formidabile: Balotelli-Messi-Cristiano Ronaldo-El Shaarawi-Boateng-Robinho. A chi gli domanda come sarà possibile giocare con sei punte, Berlusconi risponde che la squadra, su suo suggerimento, adotterà un rivoluzionario 4-4-6. Visita Latina in orbace e posa per i fotografi accanto a un busto del Duce facendo il saluto romano. Si offende per le polemiche strumentali: "chiunque mi accosti al fascismo sa di dire una falsità".
20 febbraio - Annuncia l'abolizione del bollo automobilistico, che verrà sostituito con l'esposizione di una sua fotografia sul cruscotto con la scritta "non correre, pensa a me". Compra anche l'Inter, convincendo Moratti a cedergliela gratuitamente in cambio della promessa che prima o poi gliela restituirà. Riceve una delegazione di esodate promettendo di riassumerle, e pronuncia tra gli applausi la battuta scherzosa "gallina vecchia fa buon brodo".
21 febbraio - All'inaugurazione di una mostra sulla Decima Mas salta scherzosamente nel cerchio di fuoco, canta "Giovinezza" con il Coro di Predappio, rilancia l'idea di un'Africa Orientale Italiana e annuncia di avere comperato piazza Venezia per affacciarsi al balcone dopo il successo elettorale. Alle polemiche risponde con un sorriso, "ogni tentativo di accostarmi al fascismo è ridicolo, ho sempre ripudiato ogni forma di dittatura". Promette di abolire il biglietto del tram, il francobollo sulle lettere e il pedaggio autostradale. Si fa fotografare su "Chi" mentre visita i senzatetto, promettendo anche a loro l'abolizione della tassa sulla casa. Grati, gli assicurano il loro voto.
22 febbraio - Garantisce che in caso di vittoria praticherà personalmente un massaggio thailandese, gratuito, a tutti gli italiani. Sondaggi alle stelle. Lo voterà anche chi considera schifoso farsi massaggiare da Berlusconi: ma alla parola gratis, ha già slacciato la cintura e calato i pantaloni.      

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