l'Antipatico

venerdì 5 maggio 2017

il suicidio (evitabile) in carcere

Non mi sembra che l'Italia sia una sorta di Repubblica delle banane ma, a volte, nemmeno un Paese civile. Tutt'altro se stiamo dietro alla tragica sequela dei suicidi in carcere, per non parlare delle morti in conseguenza di gravi negligenze di natura sanitaria e per non dire altro (ricordiamoci del caso Cucchi). L'ultimo bollettino è riferito allo scorso anno (http://www.osservatoriorepressione.info/carceri-96-suicidi-dietro-le-sbarre-nel-2016-forse-piu/) e l'ultima notizia è quest'altra (http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/431413/76enne-si-suicida-in-carcere--il-garante---servono-soluzioni-urgenti-.html) che sembra oramai nemmeno far più notizia. La crudele indifferenza delle istituzioni (a parole si riempiono sempre di più la bocca, i fatti li smentiscono clamorosamente) unita al menefreghismo di quanti, per un motivo o per un altro, non hanno mai avuto a che fare con un penitenziario, determina una situazione assolutamente anomala nel nostro Paese, dove l'unica soluzione ai problemi derivanti dai piccoli e meno pericolosi reati è quella di sbattere in galera il (presunto) colpevole, girando le due mandate della cella e amen. Non è così che possiamo continuare, sposando la tattica dello struzzo. No signori, qui bisogna prendere una decisione che tutti da tempo sollecitano (perfino due Papi hanno lanciato un grido di dolore inascoltato) perché altrimenti la strage continuerà e l'Italia diventerà una Repubblica dei suicidi, altro che delle banane!  

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